Si è concluso il terzo ciclo di ricerca avviato a marzo del 2020, un periodo epocale segnato dall'inizio della crisi pandemica. Questo ultimo report, 2022-2023, riflette l'impegno continuo nel monitorare e comprendere le narrative di disinformazione in Italia, evidenziando gli sviluppi e i cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi anni.
Da marzo 2020, abbiamo assistito a notevoli trasformazioni e nascita di nuovi fenomeni che hanno minato la fiducia dei cittadini nelle democrazie, nella credibilità delle istituzioni e nei media. Attraverso la ricerca “Come individuare e contrastare operazioni coordinate di disinformazione” sono stati esaminate le dinamiche complesse delle comunità coinvolte nella diffusione di informazioni false in Italia. Gli sforzi del team di lavoro, che riunisce professori e ricercatori di diritto, giornalisti, scienziati sociali e analisti, si sono concentrati su un'analisi delle piattaforme e di contesti online, che hanno permesso di studiare le evoluzioni delle tattiche e delle strategie di disinformazione, nonché le intricanti reti di network coinvolte.
Negli ultimi anni, la minaccia della disinformazione associata anche all’ingresso delle nuove tecnologie che hanno determinato cambiamenti nell'ecosistema dell’informazione introducendo nuovi livelli di complessità, in particolarmente in relazione a eventi cruciali come la pandemia da Covid-19, l'inizio della guerra in Medio Oriente e il conflitto tra Russia e Ucraina.
Il report sottolinea il contributo fondamentale di questa ricerca nel fornire alle istituzioni, sia pubbliche che private, strumenti essenziali per analizzare, monitorare e rispondere alla disinformazione con raccomandazioni e policy in riferimento anche all’entrata in vigore del Digital Service Act e al ruolo che svolgerà l’AI act nella regolamentazione. La collaborazione tra la Harvard Kennedy School Misinformation Review, il dipartimento di Legge della Luiss il centro di ricerca Luiss Data Lab, l’Università Michigan, e altre organizzazioni, hanno permesso di adattare e applicare in Italia metodologie di ricerca sviluppate negli Stati Uniti.
Il periodo che abbiamo attraversato, tra pandemia e guerra, ha evidenziato il pericolo di un'opinione pubblica influenzata e manipolata per la democrazia e la sicurezza nazionale. La ricerca ha dimostrato come un'analisi tempestiva possa facilitare risposte immediate in situazioni di emergenza, come durante la crisi in Ucraina, sottolineando l'importanza di un monitoraggio continuo delle nuove narrative.
La collaborazione tra università e istituzioni è stata elogiata come esempio virtuoso, indicando la strada per future sinergie. Nel contesto normativo e istituzionale, si osservano sviluppi positivi, con istituzioni italiane, europee e internazionali che intensificano la cooperazione per affrontare la sfida della disinformazione.
L'obiettivo futuro sarà intensificare gli sforzi per comprendere come la disinformazione si diffonde in Italia, fornendo alle istituzioni gli strumenti necessari per rispondere in modo efficace.
Questo lavoro ambizioso mira a contribuire a una maggiore comprensione del problema della disinformazione e a stimolare riflessioni per sviluppare risposte di policy, sia a livello pubblico che privato. Solo attraverso una collaborazione continua tra diverse aree di ricerca accademica e istituzioni sarà possibile affrontare in modo efficace le sfide legate alla disinformazione.