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19 September 2022

Cottarelli, Renzi e Conte. Sorpresa Elly Schlein, conferma Meloni. La classifica dei social media

È possibile prevedere i risultati di una elezione nazionale analizzando i social media? E la più politica delle piattaforme online, Twitter, quanto ci è utile ad esaminare il dibattito fra leader, cittadini, giornalisti? Un team di ricercatori Luiss Datalab e Università di Liverpool ha studiato la campagna elettorale italiana 2022, derivandone una prima serie di giudizi.

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 La Tweet Parade (infografica 1.) confronta il numero di like ricevuti dai tweet di partiti e candidati, indicando la reazione della base militante ai messaggi. Primo in classifica l’economista Carlo Cottarelli, in lista con il PD, la cui comunicazione, a tratti cerebrale (ha parlato dei “poverelli” che incontra nei mercati) risulta efficace per i propri elettori. E, malgrado abbia lasciato la leadership a Carlo Calenda, l’ex premier Matteo Renzi arriva secondo, perché la sua impopolarità nel PD suscita opposta passione fra i sostenitori. Una campagna condotta con disciplina, sui messaggi tradizionali del Movimento 5 Stelle di Grillo, permette finora all’ex primo ministro Giuseppe Conte di piazzarsi terzo: il gruppo di social media, guidato dal veterano Rocco Casalino, malgrado l’uscita del ministro degli Esteri Di Maio e la non candidatura del presidente della Camera Fico e altri notabili, sta ingaggiando la base popolare, soprattutto al Sud sul reddito di cittadinanza.

Alle spalle di Conte arriva, a sorpresa, Elly Schlein, giovane vicepresidente dell’Emilia-Romagna, che in tandem con il presidente Bonaccini vinse le elezioni nel 2020, a riprova di quanto i militanti PD sentano urgente un dibattito sul futuro del partito. Lo confermano i piazzati, il sindacalista dei braccianti Aboubakar Soumahoro, in lizza con la sinistra di Nicola Fratoianni, seguito da Alessandro Zan, portabandiera dei diritti civili. Buon risultato per i capi coalizione, con Giorgia Meloni di poco avanti a Enrico Letta, assente dalle prime posizioni il segretario della Lega Matteo Salvini, con problemi di messa a fuoco della campagna.

La corsa ai Like, (Infografica 2.) riprende il movimento dalle frenetiche giornate di luglio, mostrandoci come partiti e leader insieme guadagnino, o perdano, consensi online. Anche qui, con il secondo posto, la presidente di Fratelli d’Italia Meloni riscuote un buon risultato, grazie a coerenza de messaggi e continuità di proposta, fino alla pole position da possibile prima donna premier. L’ascesa online di Conte e 5 Stelle promette bene per il movimento che guadagna posizioni, dietro Carlo Calenda, primo con Azione e Renzi. I due centristi animano la discussione, vedremo con che riflessi alle urne. Il PD si attesta su posizioni mediane, lievitando in agosto, perdendo slancio in settembre. Il segretario Letta detta la linea, Ucraina, Europa, economia, diritti, ma voci dissonanti, Emiliano, Orlando, Bettini, nel riproporre l’alleanza con i 5 Stelle riducono la presa del messaggio. Anche qui Lega e Forza Italia non allargano la comunità a nuovi soggetti, forse compresse da FdI.

Centri di gravità (Infografica 3.) indica quanto l’account di un leader si ponga al centro delle discussioni, ma queste cifre assolute sono arma a doppio taglio, perché includono giudizi favorevoli e ostili. Quindi il sesto posto di Meloni è segnale positivo: la presidente FdI si sottrae alle polemiche online, parla alla base tenendola concentrata. Il tradizionale dibattito a sinistra, a rischio cacofonia, mette Letta, PD, Calenda, Cottarelli nelle prime quattro posizioni, scontando il “fuoco amico”. Fratelli d’Italia, ottavo, e Guido Crosetto, dodicesimo, orbitano intorno a Meloni, Conte, undicesimo, si defila, intento a parlare a militanti fedeli.

Leader del tweet (Infografica n.4) fotografa gli account di partito più attivi online, con la destra, Lega prima e Meloni quarta, a tutto volume, Calenda e Renzi al secondo e terzo posto, PD terzultimo, alla pari con il M5S, come snobbando un po’ la piattaforma, persuaso con certi dirigenti che far campagna di casa in casa sia meglio che farla online, anche se “paese reale” e “paese digitale” sono, da tempo, omogenei.

Votare con il cuore? (Infografica n.5) identifica quali sentimenti agitino gli elettori (in gergo “sentiment analysis”). “Rabbia” sembra animare i leghisti, scossi anche da “paura” e “gioia” in una campagna ad alto carico emotivo per la quantità di messaggi diffusi. Meloni, con l’obiettivo di apparire “responsabile”, riduce al minimo la “paura” anche se i suoi restano “arrabbiati” con il governo Draghi. Speculare la posizione di Azione-Calenda, poca “paura”, molta “rabbia” per la caduta di Draghi.

Gli Album di famiglia (infografica n.6) raccontano l’avventura degli italiani, dal confuso annuncio delle elezioni, alla creazione delle “famiglie” politiche imposte dalla legge “Rosatellum”. Sul lato sinistro vedete il caos di due mesi fa, tutti contro tutti, poi gli elettori han deciso come orientarsi, lasciando emergere la colonna sulla destra, con PD, Lega, FdI, M5S, Calenda-Renzi rivolti su se stessi e meno aperti a chi voterà altri simboli.

Top Followers, classifica generata dal team WaterOnMars di Alex Orlowski, calcola quali influencer siano curiosi dei nostri politici. Salvini ha come top follower il presidente brasiliano Bolsonaro, la nazionalista francese Le Pen, il Brexiter Farage, il putiniano Soloviev e Zerohedge, sito vicino al Cremlino. Eccezione l’UNHCR, agenzia Onu per i rifugiati. Meloni schiera Le Pen, Juan Guaidò, capo dell’opposizione in Venezuela e il comico Luca Bizzarri, forse in cerca di ispirazione. Letta ha il Nobel per la Pace El Baradei, il fondatore di Podemos Iglesias, la senatrice Usa Klobuchar. Il presidente Conte incassa following dal presidente Macron, dell’attivista Greta Thunberg, dalla presidente UE von der Leyen e dal premier spagnolo Sánchez. La giornalista Usa Soledad O’Brien e lo statista svedese Carl Bildt sono nella comunità di Calenda, Renzi ha il re del calcio mercato Fabrizio Romano e il ministro di Biden Buttigieg. Fuori classifica l’ex presidente Obama, che segue l’ex senatore PD Gianni Pittella, vicino ora a Calenda.

Nella volata prima del voto, i social premiano la costanza di Meloni sul proprio messaggio base, incoraggiano la rimonta dei 5 Stelle di Conte tornati sulle barricate, suggeriscono a Salvini di concentrarsi sui leghisti del Nord senza disperdersi nel combattere le sanzioni a Putin, si accingono a “vedere” la scommessa al centro di Calenda-Renzi e impongono a Letta un dilemma strategico: rialzare la voce a sinistra o confermare l’innato aplomb istituzionale?

Di Gianni Riotta e Gian Marco Passerini